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Prova orale ASL di Pistoia
La commissione esaminatrice rivolge al candidato questa domanda :
HIV e Assistenza al paziente malato di AIDS
Dieci cose da sapere sull'HIV/AIDS
La forza dell'HIV/AIDS risiede nell'ignoranza delle sue vittime. Conoscere la malattia e i modi in cui si trasmette è l'unica, vera protezione contro di essa. Paradossalmente, l'HIV/AIDS è una malattia da cui non si guarisce, ma che può esserecento per cento.Purtroppo, troppe persone si sentono protette dal rischio del contagio mentre in realtà non conoscono, o credono erroneamente di conoscere, cosa è l'HIV/AIDS. Ecco dieci fatti che chiunque, dovunque si trovi a vivere, non dovrebbe mai mancare di sapere.
1. L'AIDS è causato dall'HIV
L'AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una malattia provocata dall'HIV, un virus che aggredisce il sistema immunitario umano. Nelle persone affette da AIDS il sistema immunitario non è più in grado di difendere l'organismo dalle malattie, e il processo degenerativo prosegue fino alla morte del pazientecausa delle infezioni cosiddette "opportunistiche". Non esiste una cura o un vaccino per eliminare definitivamente l'HIV dal corpo.
2. HIV e AIDS non sono la stessa cosa
Le persone che contraggono il virus HIV (sieropositive) non sono malate di AIDS, anche se sono destinate a diventarlo, salvo casi rarissimi. Opportunamente curato con appositi farmaci, un soggetto sieropositivo può vivere anche molto a lungo (10-
3. Come si trasmette il virus
L'HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, in qualsiasi stadio della malattia. Sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno sono fluidi che possono veicolare efficacemente il virus. La saliva non è fra questi, dunque è una falsa credenza che l'infezione da HIV possa contagiarsi tramite il bacio.
4. Il contagio sessuale
modalità più frequente di trasmissione dell'HIV è per via sessuale, perché durante un rapporto sessuale non protetto vi è il massimo scambio possibile di fluidi corporei, soprattutto quando si verificano circostanze aggravanti (ferite dell'apparato genitale, malattie veneree, sesso anale o forme violente di penetrazione). Le ragazze più giovani sono particolarmente esposte al contagio perché un apparato genitale immaturo è fisiologicamente più soggetto a ferite e infezioni.
5. HIV/AIDS e altre malattie a trasmissione sessuale
Le malattie a trasmissione sessuale (MTS) sono un fattore di rischio particolarmente elevato (da 5 a 10 volte superiore alla media) di contrarre o trasmettere l'HIV. I soggetti consapevoli di avere queste infezioni dovrebbero avere esclusivamente rapporti sessuali protetti (con preservativo o senza penetrazione), informare il partner e provvedere a curarsi.
6. Come si evita il contagio per via sessuale
Il rischio di trasmissione dell'HIV/AIDS per via sessuale può essere ridotto se il soggetto si astiene dal sesso, se ha rapporti non protetti esclusivamente con un partner non infetto, se pratica soltanto sesso sicuro (con preservativo o senza penetrazione). Fra queste tre modalità di prevenzione, l'unica assolutamente certa è, per ovvie ragioni, l'astinenza.
7. HIV/AIDS e droga
I soggetti che assumono droghe per iniezione corrono un rischio molto alto di contrarre l'HIV/AIDS tramite lo scambio di siringhe e aghi infetti, pratica tuttora molto diffusa in alcuni ambienti e che provoca innumerevoli contagi ogni anno. Il fattore di rischio è così alto da indurre a consigliare di avere sempre sesso protetto con un partner che usa droghe iniettabili. Per le medesime ragioni aghi, rasoi, strumenti chirurgici o apparecchiature per effettuare piercing o tatuaggi che sono entrati in contatto con sangue infetto e non sono stati sterilizzati possono veicolare il virus dell'HIV.
8. A chi rivolgersi
Se una persona sospetta di avere contratto il virus, l'unico modo per accertarlo è effettuare l'apposito test per l'HIV presso una struttura sanitaria attrezzata. Nel caso il soggetto sia un minore, deve sapere che consultare un operatore sanitario ed effettuare il test nel pieno rispetto della privacy è un diritto riconosciuto dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia. Inoltre, accertarsi di essere o non essere sieropositivo è un dovere etico nei confronti delle persone che potrebbero essere inconsapevolmente contagiate.
9. L'HIV e i contatti umani quotidiani
L'HIV non si contagia con comportamenti sociali quotidiani. È del tutto privo di rischi stringere la mano a una persona sieropositiva, abbracciarla, condividere con essa cibo, abiti o altri utensili (tranne quelli che possono avere avuto contatto occasionaleil sangue, come rasoi e spazzolini da denti). Una persona sieropositiva non trasmette il virus con la tosse, starnutendo, o nuotando nella stessa piscina. È infondata anche la credenza che le zanzare possano veicolare l'HIV pungendo in successione persone malate e persone sane.
10. Solidarietà e umanità
L'ultima, e non meno importante fra le cose da ricordare, è che ogni persona merita accoglienzasolidarietà. Discriminare un essere umano perché ha contratto l'HIV/AIDS, è membro di una famiglia in cui vi sono persone infette, o appartiene a una categoria a rischio, costituisce la violazione di un diritto umano individuale ed è segno di profonda immaturità. Il silenzio e la paura che circondano l'HIV/AIDS possono uccidere quanto la malattia stessa.
Il virus dell'Hiv è presente nei seguenti liquidi biologici:
sangue liquido pre-
Il virus si trasmette quindi attraverso:
sangue infetto (stretto e diretto contatto tra ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe)sessuali (vaginali, anali, orogenitali), con persone con Hiv, non protetti dal preservativomadre con Hiv a figlio durante la gravidanza, il parto oppure l’allattamento al seno
Trasmissione attraverso il sangueA partire dal 1985 la selezione dei donatori di sangue, mirata all’individuazione di comportamenti a maggior rischio di esposizione al virus responsabile dell’AIDS e lo screening delle unità di sangue, effettuata attraverso la ricerca di anticorpi specifici anti-
Come non si trasmette il virus
Il virus non si trasmette attraverso: strette di mano, abbracci, vestiti baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina e feci bicchieri, posate, piatti, asciugamani e lenzuola punture di insetti.Il virus non si trasmette frequentando: palestre, piscine, docce, saune e gabinetti scuole, asilo e luoghi di lavoro ristoranti, bar, cinema e locali pubblici mezzi di trasporto.Come si evita il contagio L’uso corretto del profilattico può annullare il rischio di infezione durante ogni tipo di rapporto sessuale con ogni partner. Nei rapporti sessuali il preservativo è l'unica reale barriera protettiva per difendersi dall'HIV. Non vanno usati lubrificanti oleosi (vaselina, burro) perché potrebbero alterare la struttura del preservativo e provocarne la rottura. E' necessario usare il preservativo all’inizio di ogni rapporto sessuale (vaginale, anale, orogenitale) e per tutta la sua durata. Anche un solo rapporto sessuale non protetto potrebbe essere causa di contagio. Per un uso corretto del profilattico è importante:
leggere le istruzioni accluse dall’inizio alla fine del rapporto sessuale solo una volta srotolarlo sul pene in erezione, facendo attenzione a non danneggiarlo con unghie o anellicon cura: lontano da fonti di calore (cruscotto dell'auto ed altro) e senza ripiegarlo (nelle tasche, nel portafoglio).
La pillola, la spirale e il diaframma sono metodi utili a prevenire gravidanze indesiderate, ma non hanno nessuna efficacia contro il virus dell’HIV. L’uso di siringhe in comune con altre persone sieropositive costituisce un rischio di contagio pertanto è necessario utilizzare siringhe sterili. Sarebbe opportuno sottoporsi ad agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing utilizzando aghi monouso e sterili. Le trasfusioni, i trapianti di organo e le inseminazioni, nei Paesi europei, sono sottoposti a screening e ad accurati controlli per escludere la presenza dell'HIV.
Il test HIV
Per sapere se si è stati contagiati dall’HIV è sufficiente sottoporsi al test specifico per la ricerca degli anticorpi anti-
Sintomi
L’infezione da HIV passa essenzialmente attraverso 4 stadi principali:
incubazione,acuta,di latenza,
L’iniziale periodo di incubazione, è privo di sintomi dura mediamente da 2 a 4 settimane dal momento del contagio.
Il secondo stadio, l’infezione acuta, dura in media 28 giorni (ma in genere meno) e si manifesta in alcuni casi attraverso sintomi di tipo influenzale:
febbre,(ingrossamento dei linfonodi),(mal di gola),(manifestazioni cutanee),(dolore muscolare),piaghe in bocca e nell’esofageo.
Più raramente compaiono anche:
mal di testa,e vomito,del fegato/milza,di peso,neurologici.
Pochissimi casi al mondo sono stati connessi con lo sviluppo di una paralisi facciale.
La terza fase diventa nuovamente priva di sintomi e può durare da 2 settimane a parecchi anni , fin quando sopraggiunge la fase dell’AIDS con sviluppo di infezioni e tumori di varia natura (polmonite, micosi, …)
Gli adolescenti e gli adulti che contraggono l’HIV spesso non mostrano alcun sintomo al momento in cui contraggono l’infezione.