Quiz preselezione 261 -280 - L'abc dell'operatore socio sanitario

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Quiz preselezione 261 -280

I quiz dei concorsi delle ASL 1° parte > Concorso ASL Oristano > Da 201 a 400
 

261) PRIMA DI PROCEDERE ALLA RILEVAZIONE DEL POLSO È OPPORTUNO INVITARE E/O AIUTARE LA PERSONA  ASSISTITA AD ASSUMERE LA POSIZIONE SUPINA E A POSIZIONARE L’AVAMBRACCIO SUL TORACE O LUNGO IL FIANCO:
A) Con il polso e la mano nella posizione preferita dall’assistito
B) Con il polso esteso ed il palmo verso l’alto
C) Con il polso esteso ed il palmo verso il basso


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262) QUAL È IL NOME DELLA MEMBRANA CHE RIVESTE ESTERNAMENTE IL CUORE?
A) Mediastino
B) Pericardio

C) Endocardio

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Il pericardio: dal greco περί (perì) che significa intorno al cardio, è una sottile membrana di origine mesodermica che circonda il cuore. Questa struttura, spessa circa 20 µm, è costituita da due strati distinti:

  •    pericardio fibroso è lo strato esterno;

  •    pericardio sieroso è lo strato interno e aderisce perfettamente a tutte le parti piane e a tutte le insenature del cuore. Il pericardio sieroso è costituito da due foglietti di origine celomatica, il foglietto parietale, costituito da uno strato di cellule mesoteliali e da uno strato fibroso di collagene secreto da particolari cellule dette pericardiociti, e un secondo, il foglietto viscerale, a livello dell'origine dei grossi vasi del peduncolo vascolare, costituito solo da uno strato di mesotelio. Fra i due foglietti del pericardio sieroso sono presenti normalmente da 20 a 50 ml di liquido chiaro roseo -detto liquido (o liquor) pericardico.

La parte superiore del pericardio è aderente al cuore e prende il nome di epicardio, e in corrispondenza dei grandi vasi sanguigni che dipartono (o entrano) dal cuore le due superfici si fondono. Inferiormente invece il pericardio aderisce al diaframma.


263) QUAL È IL NOME DELLE QUATTRO CAMERE INTERNE DEL CUORE?
A) Sistole e diastole
B) Ventricoli ed atri

C) Mitrali e tricuspidi

I ventricoli cardiaci sono le due camere inferiori del cuore, di cui costituiscono il corpo principale.
In anatomia, gli atri sono le due cavità superiori del cuore; sono separati da un tramezzo detto setto interatriale.
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264) QUAL È LA DIFFERENZA FISIOLOGICA, IN GRADI CENTIGRADI, TRA TEMPERATURA RETTALE E QUELLA ASCELLARE?
A) I valori della temperatura rettale risulteranno maggiori di 2,5 °C rispetto alla temperatura ascellare
B) I valori della temperatura rettale risulteranno maggiori di 1,0 °C rispetto alla temperatura ascellare
C) I valori della temperatura rettale risulteranno maggiori di 0,5 °C rispetto alla temperatura ascellare

Temperatura rettale nei bambini e non
Tra tutte, la temperatura rettale è quella meglio rappresentativa della temperatura centrale o basale, mentre i valori rilevati in sede orale ed ascellare risultano rispettivamente inferiori di circa 0,5/1°C. La temperatura rettale è infatti meno suscettibile alle variazioni dovute a fattori esterni (come la temperatura ambientale), pur essendo comunque soggetta alle tipiche fluttuazioni circadiane (superiore nel tardo pomeriggio), all'attività muscolare, allo stress emotivo e alla fase del ciclo mestruale (aumenta di mezzo grado nel periodo compreso tra l'ovulazione e l'inizio delle mestruazioni).
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265) QUAL È LA SORGENTE D’INFEZIONE PIÙ COMUNE DELLA TBC O TUBERCOLOSI?
A) L’espettorato dell’uomo malato

B) Il cane
C) Il gatto

La Tubercolosi (o TBC) è una malattia infettiva provocata dal Bacillo di Koch che colpisce soprattutto i polmoni
La trasmissione del batterio della tubercolosi non è facilissima; le condizioni di trasmissione sono:

  •    ammalato affetto da tbc polmonare aperta;

  •    presenza di una carica batterica elevata;

  •    ammalato non in terapia

  •    ricambio d'aria assente o scarso


266) QUALE DEVE ESSERE LA DURATA DELLE APPLICAZIONI CALDE O FREDDE?

A) Non devono superare i 20/30 minuti

B) Non devono superare i 5 minuti
C) Non devono superare i 120 minuti

Applicazioni fredde
Il freddo, a contatto con la cute, ne stimola i recettori termici provocando una vasocostrizione soprattutto a carico dei distretti superficiali. Questo effetto del freddo viene sfruttato soprattutto per provocare l'abbassamento della temperatura corporea, oppure in casi particolari (decorso postchirurgico, traumi, emoftoe).
L'erogatore di freddo più utilizzato è la borsa del ghiaccio. Questa va avvolta in un telo e posizionata in zona inguinale, nelle pieghe del ginocchio e del gomito, al collo, cioè in quei punti dove decorrono grandi arterie in superficie. In questo modo essa permette di controllare gli stati febbrili in combinazione con farmaci antipiretici.
Applicazioni calde
Il caldo, a contatto con la cute, ne stimola i recettori termici provocando una vasodilatazione con aumento della circolazione superficiale e della sudorazione.
Gli erogatori di calore di uso più comune, quali la borsa d'acqua calda e la boule metallica, vengono utilizzati al fine di scaldare localmente o di alleviare piccoli dolori quali il mal di pancia da mestruazione o da cattiva digestione. Occorre limitare questo uso a situazioni in cui si è certi che la causa del dolore non sia di natura infiammatoria in fase acuta. In questo caso il caldo risulterebbe estremamente dannoso in quanto stimolerebbe il processo infiammatorio stesso.
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267) QUALE DI QUESTE CARATTERISTICHE INDICA UNO STATO DI ALTERAZIONE DELLA ALIMENTAZIONE?
A) Masticazione efficace
B) Vomito, nausea, rigurgito

C) Rapporto peso-altezza equilibrato

I disturbi dell’alimentazione consistono in disfunzioni del comportamento alimentare e/o in comportamenti finalizzati al controllo del peso corporeo, che danneggiano in modo significativo la salute fisica o il funzionamento psicologico


268) QUALE DI QUESTE MALATTIE NON INTERESSA IL SISTEMA LOCOMOTORE?
A) Osteoporosi
B) Artrite reumatoide
C) Aterosclerosi

L'aterosclerosi è una forma  caratterizzata da infiammazione cronica delle arterie di grande e medio calibro che si instaura a causa dei fattori di rischio cardiovascolare: fumo, ipercolesterolemia, diabete mellito, ipertensione, obesità.
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269) QUALE DPI PER LE VIE RESPIRATORIE DEVE ESSERE INDOSSATO NELL'ASSISTENZA AD UN PAZIENTE CON  MENINGITE TUBERCOLARE?
A)* Filtrante facciale FFP2

B) Filtrante facciale FFP3
C) Non è necessario alcun DPI
* L’operatore deve indossare un facciale filtrante FFP2    in  caso  di  contatto  ravvicinato  con  il  paziente;  il  facciale  deve  essere  eliminato, immediatamente dopo l’uso, in contenitore per
rifiuti sanitari a rischio infettivo

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270) QUALE È LA CAUSA DELLA TOSSINFEZIONE BOTULINICA?
A) Intossicazione alimentare dovuta all'ingestione di cibi contaminati (carni crude, conserve non opportunamente sterilizzate) da un batterio anaerobio che produce una potente neurotossina

B) Ingestione di verdura e frutta contaminata con l'Ascaris lumbricoides non lavata
C) Trasmissione di batteri a seguito di contatto diretto con animali infetti o per l'ingestione di alimenti contaminati (formaggi, latticini ecc.)

L'intossicazione alimentare solitamente è causato dall'ingestione di cibo contaminato (conserve domestiche) da spore del Clostridium botulinum in condizioni anaerobiche, nel quale le spore germinano, crescono e producono tossina che si accumula nell'alimento. La forma vegetativa del batterio produce la tossina. È l'ingestione della tossina a causare il botulismo, non l'ingestione delle spore o del batterio vitale.
La tossina è rapidamente distrutta dal calore, ad esempio tramite la cottura dei cibi. Comunque, le spore sono resistenti al riscaldamento a 100 °C per un lungo periodo di tempo.

271) QUALE È LA GHIANDOLA PIÙ GRANDE DEL CORPO UMANO?
A) Il fegato
B) La tiroide
C) L'ipofisi

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272) QUALE È LA MISURA STANDARD DI UN LETTO PER ADULTI?
A) H 65 cm 190x80
B) H 50 cm 200x90

C) H 50 cm 210x100

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273) QUALE FRA LE SEGUENTI AZIONI NON È CORRETTA QUANDO SI LAVA UNA PERSONA?
A) Coprirla per mantenerla al caldo e garantirle la privacy
B) Sciacquare abbondantemente la cute per rimuovere tutto il sapone
C) Lavare procedendo dall’area più sporca alla più pulita


274) QUALE FRA LE SEGUENTI NON È UNA FINALITÀ DEL BAGNO?
A) Migliorare la circolazione
B) Rendere la cute più asciutta
C) Rilassare il paziente

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275) QUALE FRA LE SEGUENTI NON RIENTRA FRA LE MISURE PREVENTIVE PER EVITARE LA FORMAZIONE DELLE LESIONI
DA DECUBITO?
A) Stimolare la circolazione
B) Decomprimere cambiando frequentemente la posizione dell’assistito
C) Massaggiare sulle prominenze ossee


276) QUALE FRA LE SEGUENTI POSIZIONI DEL LETTO PERMETTE AL PAZIENTE DI STARE SEMISEDUTO?
A) La parte superiore del letto è sollevata di 45°
B) La parte superiore del letto è sollevata di 45° e quella inferiore di 15°
C) La parte superiore del letto è abbassata e quella inferiore è sollevata

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277) QUALE FRA QUELLI IN ELENCO SONO DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE?
A) Cuffia e visiera

B) Termometro e fonendoscopio
C) Esclusivamente il termometro

Si intendono per Dispositivi di Protezione Individuale, definizione spesso surrogata dall'acronimo DPI, i prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che l'indossi o comunque li porti con sé, da rischi per la salute e la sicurezza, sia in ambito domestico, sia in ambito sportivo, sia in ambito ricreativo e, ovviamente, in campo lavorativo.
Il D.Lgs. 81/2008 prevede l'utilizzo dei DPI solo quando l'adozione delle misure tecniche preventive e/o organizzative di protezione collettiva non risulti sufficiente all'eliminazione di tutti i fattori di rischio. In altri termini, il DPI va utilizzato solo quando non è possibile eliminare il rischio.
I DPI devono:
essere adeguati alle condizioni presenti sul luogo di lavoro
essere adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare un rischio maggiore per il lavoratore
devono tener conto delle esigenze ergonomiche e della salute del lavoratore
I DPI sono divisi in tre categorie, in funzione del tipo di rischio:
I categoria - rischio lieve - autocertificato dal produttore
II categoria - rischio significativo come ad esempio occhi, mani, braccia, viso - prototipo certificato da un organismo di controllo autorizzato e notificato
III categoria - comprende tutti i DPI per le vie respiratorie e protezione dagli agenti chimici aggressivi - prototipo certificato da un organismo di controllo autorizzato e notificato, e controllo della produzione
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278) QUALE INFEZIONE VIRALE ACUTA ALTAMENTE CONTAGIOSA È CARATTERIZZATA DA FEBBRE, TOSSE, CORIZA,
CONGIUNTIVITE, ESANTEMA (MACCHIE DI KOPLIK) SULLA MUCOSA BUCCALE O LABIALE, E RASH CUTANEO
MACULOPAPULARE DIFFUSO?
A) Morbillo

B) Epatite B
C) Megaloeritema

MORBILLO
Infezione virale acuta altamente contagiosa caratterizzata da febbre, tosse, coriza, congiuntivite, enantema (macchie di Koplik) sulla mucosa buccale o labiale,
e rash cutaneo maculopapulare diffuso.
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279) QUALE INTERVENTO ASSISTENZIALE È DI COMPETENZA DELL'OSS NEL CASO DI UN PAZIENTE CON COLOSTOMIA?
A) Applicazione della placca e del sacchetto per la raccolta delle feci

B) Sceglie la dieta ideale per il paziente, in base alle sue condizion
C) Effettua delle medicazioni all'ano artificiale con creme apposite

280) IN AMBITO SANITARIO QUAL'È L'OBIETTIVO DELLA PROCEDURA?
A) Il raggiungimento dei migliori risultati in campo clinico
B) La riduzione della variabilità ingiustificata ed il perseguimento di una relativa uniformità di comportamenti
C) Il raggiungimento di alti livelli di profitto

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Le procedure debbono:

1) descrivere in modo efficace cosa deve essere fatto , da chi, in che modo e in quale luogo, rendendo trasparente e leggibile il processo
tecnico-professionale selezionato
2) chiarire il ruolo e le responsabilità di tutti gli attori coinvolti
3) definire le singole azioni e gli specifici compiti professionali, rendendo più agevole la valutazione delle sequenze più complesse o più
rischiose o più costose
4) avere una valenza didattica, cioè essere uno strumento di formazione e addestramento per operatori che si affiancano o si inseriscono in una
nuova attività
5) documentare l’applicazione di un si stema di gestione della qualità di una struttura
6) permettere attraverso la loro stesura o revisione di ridisegnare alcune
sequenze dei processi ritenute obsolete, o troppo onerose, o rischiose
per gli operatori e per i pazienti
7) indicare chiaramente come e da chi sono state effettuate redazione,verifica, approvazione, diffusi
one, monitoraggio, revisione,archiviazione delle procedure
8) essere condivise con tutti gli aventi titolo
9) essere classificate attraverso un codice di identificazione
10) essere realmente disponibili per la loro consultazione nei luoghi e nei tempi formalmente definiti dal responsabile della Struttura
Le p ro c e d u re infermieristiche rappresentano la forma di standardizzazione più elementare, poiché si riferiscono ad una successione logica di azioni, più o
meno rigidamente definite, allo scopo di raccomandare la modalità tecnicamente ottimale di eseguire una tecnica infermieristica semplice o c o m p l e s s a
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Obiettivo delle procedure è dunque la riduzione della variabilità ingiustificata ed il perseguimento di una relativa uniformità dei comportamenti. Il fatto che tali
strumenti riguardino unità anche elementari di un determinato processo assistenziale (ad esempio, il posizionamento di dispositivi intravascolari nella pre-
parazione all’angiografia venosa, la sostituzione dei contenitori di raccolta dei sistemi di drenaggio toracico, ecc.), rende possibile - e spesso auspicabile - una loro trasversalità di utilizzo , cioè l’adozione o lo ‘ s c a m b i o ’ della procedura tra differenti unità operative ed il loro inserimento all’interno di specifici percorsi clinico-assistenziali.

 
 
 
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