L'abc dell'operatore socio sanitario

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Disinfezione endoscopi

Procedure OSS > Gestione del materiale sterile

Protocollo per la pulizia, il lavaggio e la disinfezione degli strumenti e degli
accessori endoscopici
Le competenze dell'operatore socio sanitario

Introduzione:
La pratica endoscopica è sempre più consolidata e diffusa nella routine clinica. Gli
strumenti endoscopici devono subire adeguati trattamenti per garantire la sicurezza e
tutelare la salute del paziente e degli operatori sanitari.
Negli ultimi anni la disciplina endoscopica ha trovato sempre più larga diffusione non solo
in campo diagnostico ma anche terapeutico (polipectomie, trattamento di varici esofagee
ecc.) rendendo necessaria l’adozione di procedure di disinfezione di alto livello e di
sterilizzazione dei dispositivi medici.

Obiettivo:
Ridurre il rischio di trasmissione di infezioni a seguito di indagini endoscopiche al paziente
ed agli operatori sanitari.

Motivazione:
Gli endoscopi rientrano, secondo la classificazione di E.H. Spaulding – 1977, tra gli articoli
“semicritici”, oggetti che entrano in contatto con mucose intatte e non interrompono di
norma la continuità delle superfici corporee e pertanto devono essere sottoposti ad una
disinfezione di alto livello.
Accessori per endoscopia: pinze ed anse diatermiche, sono considerati dispositivi medici
“critici”, ossia strumenti che entrano in contatto con cute e mucose non integre o cavità
sterili e, pertanto, devono essere sottoposti a processo di sterilizzazione.

Destinatari:
Infermieri ed Operatori Socio Sanitari dei Servizi di Endoscopia ed altre Unità Operative
dove vengono eseguite attività endoscopiche

Responsabilità:
Nell’ambito delle rispettive funzioni professionali sono attribuite ai destinatari del presente
protocollo.

Infermiere

Il D.M. 14 settembre 1994 n. 739 stabilisce che:
_ …l’infermiere è l’operatore sanitario che in possesso del diploma universitario e dell’iscrizione
all’albo professionale è responsabile dell’assistenza generale infermieristica;
_ l’assistenza infermieristica preventiva, curativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale,
educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l’assistenza dei malati,
dei disabili in tutte le età e l’educazione sanitaria;
_ l’infermiere garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche;
_ l’infermiere:
per l’espletamento delle sue funzioni si avvale, ove necessario, dell’opera del personale di
supporto;
_ l’infermiere contribuisce alla formazione del personale di supporto e concorre direttamente
all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale ed alla ricerca.

Operatore Socio Sanitario

La L.R. 16 agosto 2001 stabilisce che:
l’operatore socio sanitario è l’operatore che, con attestato di qualifica al termine di specifica
formazione, svolge attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona e favorire il
benessere e l’autonomia dell’utente, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto
sia sociale che sanitario.
Nell’ambito delle sue attività e competenze:
cura la pulizia e l’igiene ambientale;
è in grado di utilizzare metodologie di lavoro comuni (schede, protocolli, ecc.);
sa curare il lavaggio, l’asciugatura e la preparazione del materiale da sterilizzare

1. Preparazione degli strumenti e delle apparecchiature
prima dell’inizio della seduta endoscopica.


1.1. Risorse:
Umane:
Infermiere, Operatore Socio sanitario.
Materiali:
- Dispositivi di Protezione Individuali: camice, guanti monouso e
guanti sterili, cuffia, mascherina FFP2 con carboni attivi.
- Attrezzature:lavaendoscopi, raccordi e tappi, telini sterili,
carrello, pistola aria compressa per uso medicale.
1.2. Procedura:
1.2.1 - indossare i DPI;
- accendere le lavaendoscopi e controllare che tutto funzioni correttamente secondo
le istruzioni previste dal manuale di utilizzo;
- prendere gli strumenti dall’armadio;
- mettere il tappo di chiusura per il circuito elettrico;
- inserire i tappi in gomma per la chiusura dei canali aria e acqua;
- inserire lo strumento nella vasca della lavaendoscopi;
- collegare tutti i raccordi ai canali per il lavaggio dello strumento;
- chiudere la vasca;
- programmare il tipo di lavaggio, ciclo 1 (vedi tabelle A e B);
- premere start per iniziare il ciclo.
1.2.2 Al termine del lavaggio/disinfezione:
• indossare i DPI;
• aprire la vasca
• indossare i guanti sterili e staccare i raccordi;
• togliere lo strumento dalla lavaendoscopi;
• appoggiare lo strumento su un carrello coperto da telino sterile;
• togliere il tappo di protezione della parte elettrica;
• togliere i tappi di chiusura dei canali aria e acqua;
• asciugare la parte esterna dello strumento con garze o telini sterili ed
accuratamente il raccordo con la fonte luminosa per evitare danni di tipo
elettrico;
• asciugare tutti i canali interni, le valvole ed i pistoncini con aria compressa;
• inserire le valvole ed i pistoncini aria/acqua.
A questo punto lo strumento è pronto per essere utilizzato.







2. Pulizia e disinfezione automatica dello strumento dopo
l’esame endoscopico, tra un paziente e l’altro e a fine seduta.

2.1 Risorse:
Umane:
Infermiere, Operatore Socio Sanitario.
Materiali:
- Dispositivi di Protezione Individuali: camice, guanti robusti
monouso per lavaggio, cuffia, mascherina FFP2 con carboni
attivi, visiera o occhiali.
- Attrezzature:lavaendoscopi, raccordi e tappi, garze, spugna,
spazzolini lunghi e corti, siringhe da 50cc, bacinella.
- Prodotti: detergente enzimatico (diluizione e tempi di
immersione: vedere scheda tecnica del fabbricante).
2.2. Procedura:
2.2.1
• immediatamente dopo il completamento dell’esame, prima ancora di staccare lo
strumento dal videoprocessore, pulire l’endoscopio eliminando i residui organici
adesi, tenendo una garza tra le mani nella quale si fa scorrere l’endoscopio;
• aspirare il detergente enzimatico, precedentemente preparato nella bacinella,
attraverso il canale bioptico per 10 – 15 secondi per rimuovere i detriti grossolani
insufflando contemporaneamente aria;
• portare lo strumento in sala lavaggio e disinfezione, indossare i guanti per il
lavaggio, la mascherina e la visiera;
• inserire il tappo per la chiusura della parte elettrica;
• strofinare lo strumento delicatamente dalla parte prossimale alla distale con una
spugna o garza imbevuta di detergente;
• rimuovere le valvole/pistoncini e lasciarli nel detergente enzimatico;
• pulire con uno spazzolino le aperture dei canali di aspirazione, bioptico, aria e
acqua e gli alloggi delle valvole;
• nei canali dello strumento, utilizzando la siringa da 50cc, far passare acqua tiepida
e detergente attraverso l’apposito raccordo;
• passare con lo specifico spazzolino, con movimento dalla parte prossimale alla
distale, tutta la lunghezza dei canali per almeno tre volte e comunque fino a
quando lo spazzolino esce completamente pulito. Ad ogni manovra mettere la parte
distale dello spazzolino sotto l’acqua per risciacquare ed impedire la
ricontaminazione;
• pulire con lo spazzolino le valvole/pistoncini ed i raccordi utilizzati, immersi
precedentemente nel detergente;
• risciacquare tutti i canali con abbondante acqua corrente per rimuovere ogni traccia
di detergente;

2.2.2.
• inserire lo strumento nella vasca della lavaendoscopi previa chiusura degli alloggi
delle valvole/pistoncini con gli appositi tappi;
• collegare i raccordi con i vari canali;
• collocare le valvole/pistoncini nell’apposito sito della lavaendoscopi;
• chiudere la vasca e far partire il ciclo selezionato

Cicli di disinfezione automatica con Glutaraldeide 2%.

Ciclo 1: lavaggio iniziale per tutti gli endoscopi e tra un esame e l’altro per colonscopi,
gastroscopi e duodenoscopi.
Ciclo 2: lavaggio finale (tutti gli strumenti)
Ciclo 3: tra un esame e l’altro per broncoscopi

Disinfezione automatica con Acido Peracetico

Lavaggio iniziale, tra un esame e l’altro e finale (tutti gli strumenti)
E’ in uso una lavaendoscopi “ADAPTA SCOPE”, che esegue il processo di alta disinfezione mediante
l’impiego di Acido Peracetico. Il ciclo di lavaggio e disinfezione è automatico, senza alcuna
possibilità di intervento da parte del personale. Per le modalità d’impiego dell’apparecchio si
demanda al manuale d’uso prodotto dalla ditta costruttrice.

3. Asciugatura dello strumento fra un esame e l’altro, dopo lavaggio e disinfezione.
3.1 Risorse:
Umane:
Infermiere, Operatore Socio Sanitario.
Materiali:
- Dispositivi di Protezione Individuali:camice, cuffia, mascherina
FFP2 con carboni attivi, visiera o occhiali, guanti sterili.
- Attrezzature: carrello, telini o garze sterili, pistola ad aria
compressa per uso medicale.

3.2. Procedura:
• Indossare i DPI;
• aprire la vasca;
• indossare i guanti sterili e staccare i raccordi;
• togliere lo strumento dalla lavaendoscopi;
• appoggiare lo strumento su un carrello coperto da telino sterile;
• togliere il tappo di protezione della parte elettrica;
• togliere i tappi di chiusura dei canali aria e acqua;
• asciugare la parte esterna dello strumento con garze o telini sterili ed
accuratamente il raccordo con la fonte luminosa per evitare danni di tipo
elettrico;
• asciugare tutti i canali interni, le valvole ed i pistoncini con aria compressa;
• inserire le valvole ed i pistoncini aria/acqua.

4. Pulizia e disinfezione manuale dello strumento.
In caso di impossibilità di utilizzo della lavaendoscopi si procede alla disinfezione manuale
dello strumento.
4.1 Risorse:
Umane:
Infermiere, Operatore Socio Sanitario.
Materiali:
- Dispositivi di Protezione Individuali: camice, guanti robusti
monouso per lavaggio, cuffia, mascherina FFP2 con carboni
attivi, visiera o occhiali, guanti sterili.
- Attrezzature: specifica bacinella in plastica con coperchio,
raccordi e tappi, garze e telini puliti e sterili, spugna, spazzolini
lunghi e corti, siringhe sterili da 50cc, pistola aria compressa
per uso medicale.
- Prodotti: detergente enzimatico (diluizione e tempi di
immersione: vedere scheda tecnica del fabbricante),
glutaraldeide 2%, acqua bidistillata sterile.
4.2. Procedura:
4.2.1 Eseguire la medesima procedura di pulizia e detersione descritta al punto 2.2.1.
4.2.2 Asciugatura:
• asciugare con un telino o una garza puliti la parte esterna dello strumento;
• insufflare aria compressa nei canali interni per impedire che l’acqua del
risciacquo vada a diluire la concentrazione della glutaraldeide.
4.2.3 Disinfezione:
• immergere completamente lo strumento, i pistoncini e le valvole nella
glutaraldeide al 2% allestita nella bacinella;
• con una siringa da 50 cc far passare il disinfettante in tutti i canali dello
strumento per permettere la fuoriuscita dell’aria e quindi il completo contatto
del disinfettante con tutte le superfici interne;
• coprire con il coperchio e lasciare lo strumento immerso per la disinfezione il
tempo necessario secondo le indicazioni del produttore riportate sull’etichettata
del prodotto disinfettante.
4.2.4 Risciacquo:
• indossare i DPI e guanti sterili;
• togliere lo strumento dalla soluzione disinfettante e risciacquare con acqua
sterile, ponendo particolare attenzione al risciacquo dei canali interni mediante
irrigazione di tutti i canali con siringa sterile da 50 cc;
• rimuovere ogni traccia residua di disinfettante che potrebbe causare danni e
irritazioni alla cute e mucose dei pazienti e degli operatori;
• con la stessa metodica sciacquare i pistoncini e le valvole.
4.2.5 Asciugatura:
eseguire la procedura descritta nel capitolo 3.










5. Test di tenuta, asciugatura finale e stoccaggio dello strumento.

A conclusione dell’ attività ambulatoriale, in aggiunta alle procedure di ricondizionamento,
si procede all’esecuzione del test di tenuta, all’asciugatura finale e allo stoccaggio dello
strumento.
5.1 Risorse:
Umane:
Infermiere, Operatore Socio Sanitario.
Materiali:
- Dispositivi di Protezione Individuali: camice, guanti, cuffia,
mascherina, visiera o occhiali.
- Attrezzature: bacinella, carrello, garze, telino, siringhe 50 cc,
pistola ad aria compressa, “Tester” di tenuta.
- Prodotti: alcol 95°.
5.2. Test di tenuta: si esegue dopo l’ultimo ciclo di lavaggio e se necessario fra un
esame e l’altro, prima della disinfezione meccanica o manuale.
5.2.1 Test di tenuta manuale:
a seconda del tipo di strumento utilizzato effettuare il “tester di tenuta” fornito dalla
casa costruttrice ed eseguire la verifica come da manuale.
5.2.2 Test di tenuta automatico:
le lavaendoscopi di ultima generazione sono in grado di eseguire questo tipo di test
automaticamente.
Qualora si evidenzino perdite di tenuta contattare subito la ditta per la riparazione: un
danno scoperto in tempi brevi limita il costo di riparazione, che si incrementa velocemente
se lo strumento continua invece ad essere utilizzato.
5.3 Asciugatura finale: si esegue dopo l’ultimo ciclo di disinfezione e risciacquo.
• appoggiare lo strumento sul carrello;
• asciugare con aria compressa o telino la parte esterna dello strumento;
• togliere i tappi di protezione della parte elettrica e dei canali aria-acqua;
• asciugare accuratamente con aria compressa tutti i canali dello strumento, le
valvole ed i pistoncini;
• passare la parte esterna dello strumento e, con l’ausilio della siringa, i canali
interni con alcol 95°. Tale manovra consente, nel periodo di non utilizzo, di
eliminare le eventuali gocce d’acqua rimaste che favorirebbero la proliferazione
di germi.
5.4 Stoccaggio:
• riporre lo strumento a riparo dalla polvere e da possibili contaminazioni
nell’apposito armadio che permetta lo stoccaggio verticale.

6. Ricondizionamento degli accessori endoscopici

(pinze ed anse diatermiche ecc.).
6.1 Risorse:
Umane:
Infermiere – Operatore Socio Sanitario.
Materiali:
- Dispositivi di Protezione Individuali: camice, guanti robusti
monouso per lavaggio, cuffia, mascherina, visiera o occhiali.
- Attrezzature: spugna, spazzolini, siringhe da 50cc, bacinella,
telino, pistola aria compressa, buste accoppiato
carta/polipropilene ed integratori di sterilità.
- Prodotti:
o detergente enzimatico (diluizione e tempi di immersione:
vedere scheda tecnica del fabbricante);
o disinfettanti: Fenplus 1% (10 ml/l) tempo di azione 10
minuti o Clorexide S 2% (20 ml/l) tempo di azione 15
minuti;
o latte lubrificante.
6.2. Procedura:
• decontaminare gli accessori immergendoli nella soluzione disinfettante per il
tempo indicato;
• risciacquare gli accessori;
• immergere gli accessori nella soluzione di detergente enzimatico;
• pulire gli accessori con il detergente, spazzolando accuratamente le chele della
pinza e l’asola dell’ansa diatermica;
• risciacquare;
• immergere gli accessori in una soluzione di latte lubrificante per almeno 30
minuti;
• asciugare gli accessori con un telino e aria compressa, inserirlo nella busta con
l’integratore ed inviarlo alla sterilizzazione.

7. Ricondizionamento degli accessori di pulizia.

7.1 Risorse:
Umane:
Infermiere – Operatore Socio Sanitario.
Materiali:
- Dispositivi di Protezione Individuali: camice, guanti robusti
monouso per lavaggio, cuffia, mascherina, visiera o occhiali.
- Attrezzature: bacinella, telino, pistola aria compressa, buste
accoppiato carta/polipropilene.
-
Prodotti:
o detergente enzimatico (diluizione e tempi di immersione:
vedere scheda tecnica del fabbricante);
o disinfettanti: Fenplus 1% (10 ml/l) tempo di azione 10
minuti o Clorexide S 2% (20 ml/l) tempo di azione 15
minuti.
7.2. Procedura:
7
.2.1 tra un esame e l’altro:
• lavare gli spazzolini con acqua e detergente;
• risciacquarli;
• metterli nella lavaendoscopi per la disinfezione (seguono il ciclo dello
strumento); in caso di impossibilità di utilizzo della lavaendoscopi, dopo la
detersione, immergerli nella soluzione disinfettante (Fenplus o Clorexide) per il
tempo indicato;
7.2.2 al termine della giornata:
• lavare gli spazzolini con acqua e detergente;
• risciacquarli ed asciugarli;
• inserirli nella busta ed inviarli alla sterilizzazione;
• detergere e risciacquare spugne e bacinelle;
• procedere alla loro disinfezione con la soluzione per il tempo indicato e riporre il
materiale in luogo asciutto e ben arieggiato;
• eliminare il materiale monouso.
8. Manutenzione lavaendoscopi.
La manutenzione va eseguita come previsto dalla scheda tecnica della ditta costruttrice
delle lavaendoscopi facendo particolare attenzione a rispettare i tempi raccomandati di
sostituzione dei filtri.
9. Sostituzione del disinfettante.
• Glutaraldeide al 2% ogni 7 giorni.
Nel caso si rilevi, nella lavaendoscopi, che il livello del disinfettante sia insufficiente,
si procederà al rabbocco mantenendo come data di scadenza della sostituzione
quella dell’ultimo cambio effettuato; se la manovra si rendesse necessaria in
prossimità della data di sostituzione del disinfettante è preferibile procedere al
completo rinnovo della sostanza.
• Acido Per acetico: la lavaendoscopi elimina automaticamente la dose di
disinfettante utilizzato ad ogni ciclo.
10. Eliminazione del disinfettante.
Glutaraldeide 2%: la glutaraldeide, classificata come rifiuto tossico, diluita in soluzione
acquosa al 2% e non miscelata con altri liquidi è classificata come rifiuto non pericoloso, in
quanto la concentrazione di sostanza tossica è inferiore al limite soglia del 3% previsto
dalla Direttiva 09 Aprile 2002 e pertanto può essere smaltita nella rete fognaria.
Acido Peracetico: la soluzione ottenuta alla fine del processo può essere immessa nella
rete fognaria, in quanto il prodotto, a contatto con l’acqua libera acido acetico, acqua ed
ossigeno.
11. Raccomandazioni.
• Rispettare i tempi di contatto dei disinfettanti;
• in caso di impiego di prodotti detergenti/disinfettanti diversi da quelli indicati nel
presente protocollo, consultare le relative schede tecniche per le corrette
concentrazioni ed i tempi di contatto;
• l’aria compressa non deve superare la pressione di 1 atmosfera per non
danneggiare gli strumenti;
• asciugare completamente lo strumento ed il materiale prima dell’immersione nella
soluzione disinfettante per evitarne la diluizione;
• si sconsiglia l’utilizzo di armadi con raggi ultravioletti per non danneggiare la guaina
esterna dello strumento.











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