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Trasporto di materiale biologico

Procedure OSS > Area igienico sanitaria e alberghiera > Trasporto di materiale

Trasporto di materiale biologico.

Nel 1994 il Ministero della Salute ha predisposto la circolare n°16 in cui venivano date indicazioni sul confezionamento di materiali biologici deperibili e potenzialmente infetti. Con la circolare dell’8 maggio 2003, ci si propone di aggiornare ed integrare le suddette indicazioni alla luce delle Raccomandazioni emanate dalle Organizzazioni che si occupano del problema del trasporto di merci pericolose e delle linee guida diffuse dall’ OMS relative al trasporto delle sostanze infettive e dei campioni diagnostici. L’adozione delle seguenti direttive non esclude il rispetto di quanto già stabilito dalla precedente legislazione, D.Lgs 19 settembre 1994, n°626 , cioè il rispetto di idonee misure di barriera per prevenire il contatto accidentale della cute e mucose con materiale biologico, al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Qui di seguito si riporta le parti più salienti della circolare del 8 Maggio 2003 facendo riferimento alle competenze dell’OSS.

Le definizioni

Le definizioni sotto indicate sono in accordo con la classificazione UN ed estratte dalle Raccomandazioni dell’ONU relative al trasporto di merci pericolose.
Prodotti biologici: materiali biologici finiti ad uso umano e veterinario, compresi sieri e vaccini, prodotti secondo requisiti sanciti dalla normativa vigente e trasportati dietro approvazione o permesso dell’Autorità Sanitaria; prodotti biologici finiti, trasportati prima di aver ottenuto il permesso, per scopi di studio e di ricerca umana o veterinaria; prodotti destinati al trattamento sperimentale di animali, preparati in ottemperanza alle normative vigenti.
Campioni diagnostici: comprendono tutti i materiali-di origine umana o animale, inclusi escreti, sangue e suoi componenti, tessuti e fluidi tissutali, raccolti a scopo diagnostico.
Sono esclusi gli animali vivi infetti e i campioni diagnostici raccolti durante un’epidemia di malattia grave e di natura sconosciuta che, invece, devono essere trattati come sostanze infettive.
Sostanze infettive: sono i materiali contenenti microorganismi vivi quali batteri, virus, rickettsie, parassiti, funghi o tossine da essi prodotti,noti o ritenuti causa probabile di malattia infettiva nell’uomo o negli animali.

Essi comprendono:
Colture che contengono o che potrebbero contenere agenti infettivi.
Campioni umani o animali che contengono un agente infettivo.
Campioni provenienti da pazienti con malattia grave da causa sconosciuta.
Campioni non appartenenti alle categorie sopracitate, ma definiti come infettivi da persone qualificate ( medici, operatori sanitari, ricercatori ).




Le attività connesse con la spedizione ed il trasporto di sostanze infettive o potenzialmente tali, di campioni diagnostici e di materiali biologici deperibili, costituiscono un giustificato motivo di preoccupazione per tutti i soggetti interessati: ricercatori, personale di laboratorio, personale addetto ai servizi di trasporto ed ai servizi postali.
Nello svolgimento di tali attività vanno seguite appropriate procedure per:
Garantire la sicurezza del personale coinvolto nelle operazioni di spedizione e di trasporto;
Impedire la dispersione di agenti infettanti o potenzialmente infettanti nell’ambiente;
Far sì che il materiale giunga a destinazione nei tempi e nelle condizioni ottimali al fine di poter essere analizzato, garantendo la sicurezza del personale di laboratorio e l’attendibilità dell’esito.
Rispettare la privacy del paziente




Procedura di confezionamento, etichettatura e documentazione richiesta per il trasporto di sostanze infettive e di campioni diagnostici

Trasporto di sostanze infettive
-Confezionamento

La procedura prevede l’utilizzo di un sistema a tre involucri,:

Recipiente primario. Esso contiene il campione o la sostanza infetta. Può trattarsi di provette, tubi, ampolle, in ogni caso deve essere di materiale impermeabile, a tenuta stagna, con chiusura ermetica, etichettato ed avvolto in materiale assorbente non particolato, quale carta bibula o cotone idrofilo, presente in quantità sufficiente ad assorbire tutto il liquido fuoriuscito in caso di rottura del recipiente.
Recipiente secondario. E’ un contenitore di materiale resistente, impermeabile, a tenuta stagna, adatto a contenere e proteggere il recipiente primario . Esso può contenere anche più recipienti primari purché adeguatamente collocati e singolarmente avvolti in materiale assorbente. All’esterno del secondo recipiente devono essere applicate le schede riportanti i dati identificativi e descrittivi del contenuto ed i dati riguardanti il destinatario e lo speditore.
Recipiente esterno. E’ il contenitore più esterno in cui collocare il recipiente secondario per evitare danneggiamenti causati da fattori esterni quali agenti fisici o acqua. Il contenitore esterno può essere di cartone rigido, plastica, legno o altri materiali resistenti ad urti ed intemperie. Il volume totale del materiale da spedire non può essere superiore a 500 ml e, nel caso dovesse superare i 50 ml, occorre aggiungere fra il recipiente secondario e il recipiente esterno, una ulteriore quantità di materiale assorbente.

Trasporto di campioni diagnostici
Confezionamento

Il confezionamento per il trasporto di campioni diagnostici deve essere effettuato seguendo i criteri del sistema a tre involucri già descritto .
In questo caso, a differenza del trasporto di sostanze infettive, il recipiente primario può contenere una quantità di materiale anche superiore a 500 ml, ma il volume totale contenuto nell’intera confezione non può comunque eccedere i 4 litri.

Trasporto locale

Per trasporto locale viene inteso il trasporto di un campione da un reparto ospedaliero o da una struttura periferica ad un laboratorio o da un laboratorio ad un altro ovvero da una struttura ospedaliera ad un centro diagnostico esterno.
A tali situazioni si applicano i medesimi principi di sicurezza richiesti per le altre modalità di trasporto.
Le regole da osservare sono:
Utilizzo di contenitori per il campione impermeabili e a tenuta stagna; se il campione è costituito da una piastra, essa deve essere opportunamente sigillata.
Nel caso in cui il contenitore del campione è una provetta, essa deve essere chiusa e collocata in una rastrelliera che la mantenga in posizione verticale; i contenitori dei campioni e le rastrelliere devono essere posti in scatole robuste e a tenuta stagna di plastica o di metallo e ciascuna scatola deve essere etichettata in relazione al contenuto ed accompagnata dalle schede con i dati del campione.
Qualora, per il trasporto del campione, è previsto l’uso di veicoli, la scatola deve essere sistemata in modo fermo e sicuro nel veicolo stesso e, a bordo, deve essere presente un kit fornito di materiale assorbente, disinfettante a base di cloro, contenitore per rifiuti, guanti da lavoro resistenti e riutilizzabili.

Refrigeranti

Laddove nella spedizione venga usato ghiaccio o ghiaccio secco, questo deve essere posto all’esterno del contenitore secondario. Se si usa ghiaccio, esso deve essere posto in un contenitore a tenuta stagna e impermeabile e così deve essere anche il contenitore esterno della confezione. Se si usa ghiaccio secco, esso non deve essere posto nel recipiente secondario per il rischio di esplosioni e deve essere posto in un contenitore che permetta il rilascio di CO2.
L’utilizzo di ghiaccio secco va indicato nella dichiarazione di merce pericolosa fatta dallo speditore e sul pacco deve essere presente l’etichetta apposita per ghiaccio secco .Nel caso in cui venga usato come refrigerante
azoto liquido, devono, in primo luogo, essere presi accordi con il trasportatore; è necessario quindi assicurarsi, al momento del confezionamento, che il contenitore primario sia in grado di sopportare temperature molto basse ed apporre sul contenitore esterno l’apposita etichetta per l’azoto liquido

Pianificazione del trasporto

Al fine di garantire la sicurezza del trasporto e l’arrivo del materiale nei tempi e nelle condizioni ottimali, è necessaria la coordinazione fra colui che spedisce (mittente), il corriere e colui che riceve (destinatario).
Tale coordinamento si basa sulla identificazione di specifiche responsabilità.
Il mittente ha la responsabilità di:
Concordare in anticipo la spedizione sia con il destinatario che con il corriere in modo da garantire che il materiale e la spedizione venga accettata e il trasporto venga effettuato per la via più diretta, evitando la consegna nei giorni festivi e prefestivi.
Compilare la documentazione necessaria, inclusi i permessi e i documenti di viaggio.
Avvisare il destinatario della data di arrivo del materiale con debito anticipo.
Il corriere ha la responsabilità di :
Fornire allo speditore i documenti di viaggio necessari e le istruzioni per la loro compilazione.
Dare informazioni sul corretto confezionamento.
Concordare con lo speditore la via di trasporto.
Conservare i documenti della spedizione
Accertarsi che, durante il viaggio, vengano mantenute le condizioni di conservazione del materiale richieste.
Avvisare lo speditore sugli eventuali ritardi nel trasporto.
Il destinatario ha la responsabilità di:
Ottenere dalle autorità nazionali le autorizzazioni necessarie per l’importazione del materiale se si tratta di materiale proveniente dall’estero e fornire allo speditore i permessi, le lettere di autorizzazione e gli altri documenti richiesti, qualora dovuti.
Provvedere alla rapida ed efficiente raccolta del materiale al momento dell’arrivo.
Informare lo speditore dell’avvenuto arrivo.


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