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Enteroclisma da 133 ml

Procedure OSS > Bisogno di eliminazione intestinale

Enteroclisma



Un uomo di 72 anni è ricoverato in U.O di medicina per coprostasi “ condizione di forte rallentamento, e talora di ristagno delle feci nel tubo digerente” . Sotto indicazione dell’infermiere dovete eseguire un clistere evacuativo, prescritto dal dirigente medico in turno.
Materiale occorrente:
guanti monouso – lubrificante idrosolubile – termometro da bagno – garze 10 x 10 – padella – – cerata - traversa – confezione di soluzione da 133 ml di clisma fleet.
Scopo
Liberare l’ultimo tratto intestinale dal materiale fecale.
Il clistere anche se a basso volume come in questo caso da 133 ml va praticato su prescrizione medica, o su specifico protocollo assistenziale in caso di:
Stipsi.
Alcuni tipi di interventi chirurgici.
Prima di alcuni esami radiologici, con o senza mezzi di contrasto, a livello addominale.

Le azioni da compiere sono
per le seguenti motivazioni
1) Prendo visione del carteggio infermieristico del paziente.

2) Mi presento e valuto il livello di coscienza di comunicazione e di continenza del paziente, informo la persona su ciò che devo fare.
Un’informazione adeguata facilita la collaborazione della persona e conseguentemente la somministrazione corretta dell’enteroclisma.
3) Verifico se il paziente è in grado di camminare e raggiungere il bagno
Nel caso contrario si prepara tutto il materiale per il letto
4) Riscaldo la soluzione fino a 40 gradi considerando il free – time “ intervallo”

5) Posiziono il paravento per assicurare la privacy .
Il rispetto della privacy favorisce il rilassamento della persona, contiene l’imbarazzo e migliora la collaborazione della stessa
6) Predispongo l’asta metallica vicino al letto .

7) Dispongo la cerata e la traversa nel letto del paziente.

8) Invito il paziente ad assumere il decubito laterale sinistro con ginocchio destro flesso
Questa posizione a fronte delle caratteristiche anatomiche dell’intestino, facilita l’introduzione e la ritenzione della soluzione favorendo il raggiungimento del retto da parte della medesima
9) Verso la soluzione nel set e ne controlliamo la temperatura
La temperatura idonea è di 37 gradi. oltre questa temperatura potrebbe dare problemi alla mucosa intestinale, al di sotto favorire l’eliminazione prima dei 15 minuti di attesa “crampi addominali


INDOSSO I GUANTI
separo i glutei per visualizzare l’ano ( in presenza di emorroidi e/o lesioni evidenti non somministrare l’enteroclisma e richiedere l’intervento dell’infermiere
Ciò oltre a facilitare l’inserimento della sonda, consente di osservare la presenza di emorroidi, o lesioni di qualsiasi natura, ( arrossamento, gonfiore, perdita di sangue ecc.)
11) Lubrifico cannula con l’ausilio di una garza
La lubrificazione della sonda ne facilita l’inserimento nel retto e contiene il trauma alla mucosa intestinale.
12) Invito il paziente ad inspirare profondamente e introduco la cannula per 7 cm circa in direzione dell’ombelico.
Questa manovra consente di seguire la curvatura anatomica dell’intestino e conseguentemente di prevenire lesioni alla mucosa intestinale.
13) Faccio defluire lentamente la soluzione evitando che entri aria nel retto. Svuoto il contenuto dell’enteroclisma nel retto schiacciando il contenitore
Per evitare l’aerofagia
Il mantenimento della pressione su contenitore impedisce durante l’introduzione il reflusso del liquido nel contenitore stesso.
14) Al termine estraggo la cannula tenendo la padella accanto al letto
La rimozione della cannula stimola l’urgenza di defecare e riduce la contrazione degli sfinteri. stringere i glutei facilita la ritenzione della soluzione introdotta
15) Invito il paziente a trattenere la soluzione per almeno 15 minuti
Tolgo i guanti
Più a lungo viene trattenuta la soluzione, maggiore è l’efficacia dell’enteroclisma e , quindi, migliore l’evacuazione
16)
Indosso i guanti Procedo allo smaltimento del materiale Tolgo i guanti
Il cambio dei guanti riduce la possibilità di contaminazione ambientale.
17) Mi lavo le mani e registro l’avvenuta escrezione e le caratteristiche delle feci.


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