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Eserciziario per OSS 2

DOMANDE & RISPOSTE > Procedurali e routinarie > 2° Parte

Prova orale ASL 8 Cagliari
La commissione esaminatrice rivolge al candidato questa domanda :
Gestione dell'incontinenza per prevenire le lesioni da decubito

Gestire l’incontinenza

Nella gestione dell’incontinenza urinaria e fecale l’infermiere, dopo aver consultato il medico, può istruire paziente e caregiver per ottenere il rinforzo dei muscoli del pavimento pelvico della persona assistita attraverso gli esercizi di Kegel:
- per la muscolatura del pavimento pelvico posteriore istruire la persona nella seguente modalità:
“immagini di provare a interrompere l’emissione delle feci e contragga i muscoli anali senza contrarre quelli degli arti inferiori e gli addominali”
- per la muscolatura del pavimento pelvico anteriore “immagini di provare a interrompere l’emissione delle urine, contragga i muscoli (anteriori e posteriori) per 4 secondi e poi li rilasci;
ripeta 10 volte di seguito. da 6 a 10 volte al giorno” Si può aumentare a 4 volte l’ora, se indicato dal medico
- insegnare alla persona a interrompere e riprendere l’emissione di urine diverse volte nel corso della minzione.
L’infermiere definisce un piano di gestione dell’incontinenza e istruisce l’OSS per eventuali attività da intraprendere, valuta il dispositivo migliore da utilizzare a seconda delle esigenze della p.a. In collaborazione con l’O.S.S. ed il Caregiver riduce le barriere ambientali in caso di persona
cosciente e collaborante: valutando se sono presenti ostacoli (mobili, sedie, ecc. di ingombro per arrivare al bagno), valutando se l’illuminazione della stanza è adeguata (luci troppo soffuse non permettono una buona visibilità), valutando la distanza dalla camera dove maggiormente soggiorna al bagno, se l’altezza del bagno è adeguata alla persona e se necessita di maniglie o altri sostegni. In caso non sia possibile trasferire la p.a. ai servizi, fa provvede alla sistemazione di una sedia tra la stanza del bagno e la camera da letto. Ricorda alla persona di andare in bagno ogni due ore, dopo i pasti e prima di andare a dormire. Sottolinea alla p.a. che l’incontinenza non è un evento inevitabile correlato all’età, spiega alla p.a. di non limitare l’assunzione di liquidi per il timore dell’incontinenza al fine di evitare il rischio di disidratarsi. Durante la notte fa provvedere alla
sistemazione di una sedia comoda vicino alla p.a in modo che possa avere accesso rapidamente.
Promuove l’integrità cutanea.






DISPOSITIVI ASSORBENTI D’URINA SUL MERCATO

Mutandina assorbente monouso che si indossa come normale biancheria
intima. Grazie alla forma anatomica e alle barriere anti-fuga offre un’elevata assorbenza per un’ottima sicurezza contro le perdite. Il materiale esterno simile a tessuto e gli elastici garantiscono una perfetta indossabilità e assicurano la massima indipendenza e dignità. E’ disponibile in tre taglie, small, medium e large
Assorbente a cintura per incontinenza pesante sia urinaria che fecale. La cintura di fissaggio permette di allacciare il pannolino in vita attraverso tre fascette riposizionabili in modo molto semplice e veloce. Il pannolone è totalmente traspirante. E’ disponibile in due livelli di assorbenza e in due taglie, medium e large.

Pannolino sagomato indicato per incontinenza da moderata a grave e per la notte. Ha un elevato grado di sicurezza. E’ disponibile in quattro livelli di assorbenza,. Viene indossato in abbinamento alle mutandine a rete, disponibile in sei taglie.
Slip a rete che completa il “sistema due pezzi”. Disponibile in sei taglie. Rilavabile e riutilizzabile fino a 30 volte (lavaggio ideale: 70° per 10 minuti).
Pannolino mutandina ad elevata capacità assorbente per incontinenza anche fecale. In versione per incontinenza moderata/grave e per incontinenza molto grave, entrambi disponibili in tre taglie, small, medium e large.
Traverse assorbenti per il letto disponibili in varie misure per soddisfare ogni esigenza.

CATETERISMO VESCICALE

La gestione dell’incontinenza può anche essere fatta tramite il cateterismo vescicale ad intermittenza. In alcune strutture si tenta di riportare persone assistite a normali funzioni di eliminazione urinaria proprio con questa tecnica.
La cateterizzazione ad intermittenza prevede l’introduzione e la rimozione di un catetere (es. tipo Nelaton) in vescica per permettere il drenaggio delle urine ad intervalli regolari ogni 4-6 ore.
Comunemente viene utilizzata nei pazienti con danni al midollo spinale o con alterazioni neurologiche che impediscono la minzione.
Questo tipo di cateterizzazione permette alla persona assistita un maggior controllo e indipendenza nella cura di sé.
La tecnica per l’inserzione del catetere può essere sia sterile,
Il cateterismo vescicale a permanenza viene usato come ultima risorsa, sempre su prescrizione medica, in alcuni casi di pazienti ad alto rischio di lesioni da pressione e sempre con sistema a circuito chiuso.




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