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Esecuzione di una fasciatura semplice

Procedure OSS > Bisogno di proteggere la cute

I BENDAGGI.


Le fasciature erano già conosciute dagli antichi Egizi, basti pensare alle mummie! Spetta poi alla Scuola americana, ed in particolare agli staff medici del basket, il merito di riportare in auge l’uso delle fasciature per proteggere le articolazioni degli atleti (bendaggi funzionali). Seguirono l’esempio negli anni 70 i francesi e gli olandesi col “taping”, immobilizzazione parziale con bendaggi adesivi per i giocatori di calcio. Negli anni 80 anche la nostra medicina dello sport ha adottato i bendaggi funzionali come meccanismo di contenzione che si concilia con la libertà del movimento fisiologico.

CLASSIFICAZIONE DEI BENDAGGI:

Secondo il tipo di bendaggio distinguiamo in: bendaggi semplici, effettuati con lo scopo di contenere o applicare sostanze medicamentose su una parte del corpo. Servono a fissare anche una medicazione, un ago o un catetere. Bendaggi compressivi, bendaggi elastici con lo scopo di comprimere una zona, per esempio su una ferita, in caso di prevenzione delle flebiti. Bendaggi complessi, giri complessi con fasce elastiche o anelastiche a scopo antalgico, riabilitativo, preventivo e terapeutico.
Possiamo distinguere le bende in:
anelastiche, non estensibili, offrono il miglior supporto durante il lavoro muscolare, una bassa pressione a riposo. Devono essere sempre eseguiti senza tensione. Elastiche, possono essere solamente elastiche longitudinalmente, trasversalmente o in tutti e due i sensi. Utilizzate soprattutto per i bendaggi funzionali e di supporto. Adesive o non adesive. Bende medicate, è il caso delle fasce medicate con ossido di zinco, antiedemigeno. Le bende sono confezionate in rotoli di varia lunghezza. È previsto l’utilizzo di materiale salvapelle in alcuni casi, cotone di Germania, maglia di cotone, bende in schiuma di poliuretano che assicurano l’assenza di scivolamento del bendaggio.
I requisiti principali sono: capacità di estendersi in modo uniforme, garantire un gradiente di pressione adeguato dalla periferia al centro. Essere confortevole e tollerata dal paziente, non emanare cattivi odori.

Scopo
1) Preventivo;
2) Terapeutico
3) Antalgico.
4) Riabilitativo

Bendaggi semplici
1) Fasce o strisce di tela
2) Cotone
3) Maglia elastica
4) Cerotto o fermaglio

Bendaggi complessi.
1) Bende adesive.
2) Bende elastiche.
3) Maglia tubolare elastica
4) Salva pelle
5) Cerotto





Tecniche di bendaggio.

I bendaggi sono applicati dopo la diagnosi del medico, scegliendo il materiale più adatto secondo il bendaggio da effettuare. Preparare adeguatamente la cute, depilando la zona interessata se necessario, sgrassando per favorire l’adesività della benda. È opportuno utilizzare il salvapelle se si è a conoscenza di allergie o cute particolarmente sensibile.indipendentemente dal materiale il bendaggio non deve essere troppo stretto per non causare ostacoli al ritorno venoso, edemi e piaghe da decubito. Lasciare libere le dita, come per le tutele gessate, onde controllare l’insorgere di un problema nervoso o circolatorio. Impugnare la benda fra pollice e indice di una mano per poterla srotolare, mentre l’altra mano guida e modella evitando le pieghe.
Prendiamo ora in considerazione le tecniche per alcuni bendaggi. Il
giro di fermo serve ad assicurare stabilità al bendaggio quando non si utilizzano bende adesive. Il capo iniziale è appoggiato obliquamente sulla parte da fasciare, si effettua un giro circolare e si ribalta il lembo iniziale sporgente coprendolo con un altro giro circolare. Il giro circolare si utilizza per fasciare un breve tratto del corpo di forma cilindrica: il capo della fascia è orientato perpendicolarmente all’asse del segmento interessato, si procede ricoprendo 2/3 della benda precedente. Il giro spirale o dolabra currens, ricoprendo 1/3 della fascia precedente, si procede tenendo la fascia leggermente obliqua. Il giro a otto consiste in due spirali a forma di cappio incrociate fra loro a formare un otto, utile nei distretti articolari. La spiga si ottiene con giri obliqui che si portano dall’esterno verso l’interno e dal basso verso l’alto, incrociandosi e utilizzando un giro opposto. Merita attenzione il bendaggio alla Desault, utilizzato nelle lesioni scapolo omerali e di clavicola. Il materiale: maglia tubolare per il torace, cotone di Germania, bende autoaderenti, cerotti in tela. È preferibile eseguire il bendaggio con il paziente in posizione eretta, o seduta. Dopo aver applicato la maglia di cotone, si avvolge l’arto interessato con cotone e si posiziona un cuscinetto preparato precedentemente sotto il cavo ascellare. Si procede con giri a otto alternati a giri circolari sul torace (vedi figura). Si esegue lo stesso con le fasce auto aderenti, fissandole con cerotti in tela per tutta la lunghezza, in modo che non si arrotoli.


Procedura
Le attività che devono essere garantite tenendo conto delle norme generali per effettuare un bendaggio sono:
1) Applicare i bendaggi solo dopo la diagnosi medica.
2) Scegliere il tipo di materiale le cui proprietà siano più idonee per la finalità prevista:
3) Preparare la cute se necessario depilandola e pulirla con sostanze sgrassanti, questo per favorirne l'adesività dello stesso bendaggio.
4) Utilizzare il salva pelle quando necessario.
5) Srotolare la benda di man in mano e girarla attorno alla zona da trat-tare, tenendola aderente alla superficie cutanea con il pollice.
6) Evitare compressioni eccessive.
7) Eseguire il bendaggio ricordando che non deve essere mai troppo stretto per evitare problemi vascolari, nervosi e cutanei, ma neanche troppo largo perché non svolgerebbe la stessa funzione.
8) Lasciare libere le dita nei bendaggi agli arti per controllare l'insorgenza di segni come edema, cianosi.
9) Mantenere la parte da trattare completamente immobile durante l'esecuzione della fasciatura.
10) Iniziare la fasciatura con un giro circolare di fissaggio e poi continuare in modo che ogni giro copra quello precedente di almeno un terzo.
11) A fine prescrizione rimuovere la fasciatura con forbici bottonute scegliendo come percorso di taglio una zona priva di protuberanze ossee.
12) Controllare l'integrità cutanea ed eventualmente trattare con creme idratanti ed emollienti dopo aver lavato accuratamente la parte.




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